La Rivoluzione in Russia dell’Ottobre 1917


 L’insurrezione in Russia del 24-25 e 26 Ottobre 1917
andava a concludere quel processo rivoluzionario che 

aveva avuto altri due momenti essenziali nel Febbraio e nel Luglio del 1917.

 Il Governo provvisorio (nato dagli eventi rivoluzionari di Luglio), e guidato da Kerenskij, aveva deciso di stabilire la data del 28 novembre per le elezioni dell'Assemblea Costituente, mentre i bolscevichi avevano deciso di non aspettare l’insediamento di quell’assemblea e di tentare un’insurrezione per passare tutto il potere ai Soviet.

 Con il termine Soviet si intendevano i consigli di fabbriche, di territorio e di reparti dell’esercito. Le prime forme di consigli si potevano far risalire in Russia  agli anni 1896-1897, quando all'interno delle singole fabbriche si formarono clandestinamente dei comitati di sciopero, e le libertà civili e politiche erano vietate.  Nel 1905 era stato lo stesso zar Nicola II a dare rilievo a delegazioni di fabbrica e territoriali per ascoltare le loro rivendicazioni che furono respinte. Tali consigli nel 1917, sotto l’influsso dei bolscevichi,  erano divenuti veri e propri centri di organizzazione politica con un peso anche militare per via  dei soviet di soldati e marinai; la forza dei Soviet fu notevolmente sottovalutata dal Governo provvisorio.

 La decisione di arrivare all’insurrezione armata era stata decisa dal Comitato centrale dei bolscevichi il 10 Ottobre con una votazione di 10 a 2;  i due voti contrari furono quelli di Lev Kamenev e Grigorij Zinov’ev (i due avevano scarsa fiducia nella possibilità di successo e ritenevano  più opportuna una lunga opposizione nella futura Assemblea costituente;  la maggioranza sosteneva che le masse stesse si sarebbero rivolte contro i bolscevichi se questi avessero temporeggiato).

 L’insurrezione fu organizzata dai bolscevichi in tutti gli aspetti.  Il 24 ottobre, mentre a Pietrogrado arrivavano i delegati del II Congresso dei Soviet, si attivarono i soldati e gli operai; ed  a differenza delle rivolte di febbraio e luglio erano armati e guidati dall’organizzazione dei bolscevichi;  ad essi si erano aggiunti i marinai della Flotta del Baltico.

 Tra la notte del 24  e il mattino del 25 Ottobre i bolscevichi cominciarono ad occupare i punti nevralgici della capitale, senza incontrare quasi resistenza. Il passaggio della città nelle mani degli insorti fu poco cruento, ed avvenne senza che la cittadinanza (e nemmeno il Governo) se ne rendessero pienamente conto.
 Alle ore 10 del 25 Ottobre  Lenin, che con Trockij aveva avuto il ruolo principale nella direzione degli eventi, poté proclamare il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere al Comitato militare-rivoluzionario; comitato che due settimane prima era stato costituito in seno al Soviet di Pietrogrado per coordinare l'azione delle guarnigioni. 

 La sera del 25 Ottobre  gli insorti occuparono il Palazzo d’Inverno e arrestarono i ministri del Governo provvisorio.  Kerenskij, capo del Governo,  era già riuscito a lasciare la città  fuggendo a bordo di un'automobile dell'ambasciata americana per cercare rinforzi nelle caserme lontane dalla capitale. I ministri invece si erano barricati  nel Palazzo d'Inverno, ma la loro resistenza venne sopraffatta in poche ore, la maggior parte di loro venne arrestata e condotta alla fortezza di Pietro e Paolo.
 La sera dello stesso giorno, 25 ottobre Lenin poté annunciare la presa del potere al Secondo Congresso dei Soviet, di cui fino a quel momento si era cercato di rallentare i lavori.

 Il secondo Congresso dei Soviet era riunito presso l'Istituto Smol’nyj, e formalmente fu consegnato ai Soviet il potere conquistato con la rivoluzione.
 In quell’assemblea dei Soviet  siedevano 338 delegati bolscevichi su 648 complessivi.  
 L’acquisizione del potere venne ratificata al Congresso dei Soviet  con una maggioranza dei tre quarti dei voti e fu così instaurato il nuovo Stato sovietico.
 I lavori del Congresso furono abbandonati dalla maggioranza dei menscevichi e dei socialrivoluzionari, che tuttavia subirono la scissione della propria ala sinistra; i componenti dell’ala scissionista dei menscevichi e social rivoluzionari  continuarono a partecipare ai lavori e propri rappresentanti entrarono a far parte del nuovo Comitato esecutivo centrale panrusso, presieduto prima da Kamenev e poi da Sverdlov, ma non del Consiglio dei commissari del popolo  (Sovnarkom), eletto la sera del 26 ottobre e composto di soli bolscevichi guidati da Lenin. 
 Lo stesso 26 Ottobre il Congresso promulgò  il decreto sulla terra e quello sulla pace:  il primo proclamava la confisca delle terre dei possidenti e la loro consegna ai comitati locali per la loro redistribuzione tra i contadini, mentre il secondo costituiva in un appello a tutti i popoli belligeranti per una pace senza annessioni.

 Intanto nel resto dell’Europa non si erano diffusi movimenti rivoluzionari e continuava la tragica Prima guerra mondiale. Lenin che aveva promesso la pace arriverà a concludere una trattativa con la Germania per l’uscita dalla guerra solo nel marzo del 1918 con la pace di Brest-livostok.

 La Rivoluzione russa si concretizzò nel passaggio dei poteri ai Soviet nell’Ottobre del 1917 (primi di Novembre del calendario dell’Europa occidentale), ma era solo l’inizio; doveva ancora estendersi a tutti i territori del grande Impero russo,  e non fu cosa facile e incruenta.  In poco tempo quell’insurrezione così magica di Pietrogrado si venne a trasformare in una lunga guerra civile tragica e sanguinosa.

Immagine – Assemblea del Soviet di Pietrogrado 1917

Altri due post di Arpa eolica sulla Russia nel 1917

 

Russia 1917, quell’estate di cento anni fa - Quell’estate che preparò la rivoluzione d’ottobre



Fonti
Questa breve pagina di Storia sulla Rivoluzione Russa dell’Ottobre 1917 è stata rielaborata sulla base delle seguenti fonti:
La rivoluzione russa di Giuseppe Boffa editori riuniti 1966
post inserito il  24/10/2017
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