Il Velo di Maya

Il Velo di Maya
Per chi è stanco, deluso, annoiato, contrariato dalla volgarità e dalle contumelie che affollano non soltanto blog e media in generale, ma anche i dibattiti televisivi, “salotti” che talora si trasformano in veri e propri ring senza esclusione di colpi
Dario Francesco Pericolosi ci scrive che vale la pena di fare una passeggiata su un nuovo giornale,  appena nato in rete
Il Velo di Maya (Magazine)
di Paolo Corticelli

e l’editoriale di fondazione

L’Editoriale di Paolo Corticelli

Ci si rivolge pertanto a chi è stanco, deluso, annoiato, contrariato dalla volgarità e dalle contumelie che affollano non soltanto blog e media in generale, ma anche i dibattiti televisivi, “salotti” che talora si trasformano in veri e propri ring senza esclusione di colpi. Da notare, per altro, che in televisione compare una sorta di compagnia di giro composta da qualche decina di persone in media – politici, avvocati, giornalisti, criminologi, belloccia (o belloccio) di turno, qualche docente universitario, artisti, uomini e donne in cerca dell’anima gemella, e via dicendo – che praticamente è sempre la stessa, anche cambiando canale o emittente. Un tema questo che sarà oggetto di una nostra indagine. Fra l’altro, è stato già sottolineato come in talune trasmissioni vi sia un florilegio di insulsaggini in un crescendo delle voci che divengono urla e strepiti, così non si comprende più nulla con persone (personaggi) che danno solo spettacolo di loro stessi.
Veniamo al nome di questo blog. Il velo di Maya deriva dalla cultura induista, ripresa da Arthur Schopenhauer, grande filosofo idealista del XIX secolo, uno dei pensatori di maggiore evidenza nel panorama filosofico occidentale moderno.
L’uso che ne fa Schopenhauer è però molto diverso dal significato originale della cultura induista. Per Schopenhauer il velo di Maya rappresenta ciò che nasconde la realtà delle cose. Schopenhauer afferma che bisogna strappare quel velo. Solo in questo modo l’uomo potrà conoscere il mondo. Il velo va strappato tramite le tre vie di redenzione dal dolore. Si tratta delle tre strade che possono sconfiggere il dolore e l’ignoranza dell’uomo. Esse sono l’arte, la pietà e l’ascesi. Secondo Schopenhauer la vita dell’uomo è infatti come un pendolo che oscilla tra la noia e il dolore.
Ecco, anche noi, grazie agli scritti che compariranno di volta in volta, cercheremo di sollevare questo velo che nasconde la realtà anche nei suoi risvolti più negativi, la menzogna, l’inganno, il sopruso.
Ma c’è da sottolineare anche un altro aspetto. Nel mondo intermediatico in cui viviamo si ha l’impressione di comprendere tutto, immediatamente, in quanto si ha la sensazione di trovarsi di fronte a disvelamenti del reale che così diviene apodittico, inconfutabile, mentre una volta di più a tradirci è la superficialità dell’osservazione, la mancata rielaborazione di ciò che vediamo, sentiamo… Il velo di Maya ci è calato sugli occhi.
Con questo spirito iniziamo il nostro percorso, affinché sia foriero di informazioni, commenti, consigli interessanti, appropriati, e senz’altro talvolta critici. L’invito a contribuire con scritti e immagini è rivolto a tutti. In un aiuto solidale a sollevare quel velo.
Paolo Corticelli

Immagine fuori testo:  dipinto di Rene Magritte

post inserito il 21/04/2017
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