“Meta” di Marco Boietti


META 
poema di Marco Boietti
edito nel 2016 dalla casa editrice 
Blu di Prussia Editrice (PG)
pagine 120 - € 12,00
il libro è ordinabile in rete tramite IBS a questo link
e alla Libreria universitaria a questo link

Alcune copie sono state date dall'autore
in omaggio ad Arpa eolica
Controllate la disponibilità sul catalogo di Arpa eolica
MICROLIBRI con Arpa eolica

Qui di seguito una recensione di Francesco Zaffuto
sul poema di Marco Boietti “Meta”

Non ci sono più terre lontane da scoprire in questo mondo che gira nei suoi problemi e nei suoi dolori; e nel suo poema intitolato “Meta” marco Boietti ripropone un antico sogno della memoria:
“Potrò morire in pace in questo mare,
memorie sfrecciano più veloci dei fulmini.
Sarà povero l’alfabeto o forse segreto
da non alzare timbri nell’infinito dove le stelle
questa sera non danzano nel buio disabitato.”
 Questo incipit iniziale del poema pare collocare il poeta nell’anima stessa del viaggio che è l’anima del viaggiatore. Le parole possono non bastare, possono nascondere un segreto, occorre il timbro del suono per tale viaggio che è un viaggio nel tempo.
 La “Meta” è sempre dinanzi al viaggiatore, ma se il viaggiatore vuole essere altra parte del mondo allora può essere soltanto un “Alieno”; ed è altra cosa dal mondo chi vuole rendere preda per sé una parte del mondo.
 Il “Meta” di Boietti  inizia con un “uomo alieno” uno spazio e un tempo;  il tempo è quello dei conquistadores  che vanno  alla ricerca di un nuovo spazio di terra;  l’uomo c’è ed è uomo strano, provvisto di sentimenti ed insieme incapace di sentire.
 La nave del conquistatore solca il mare e l’uomo alieno conquistatore provvisto di sentimenti vive con nostalgia ciò che ha lasciato, la sua donna, la terra da dove proviene; il suo sogno perverso di conquista è come avvolto in una innocenza iniziale; sarà presto travolto dal male necessario del cannone e presto trascinato nel lato oscuro del suo stesso desiderio.
Sono ancora sveglio
nel trascinarmi
cadaveri di desideri”.
Il sogno e la Meta presto si scontreranno con la violenza della conquista:
Per lungo tempo ho creduto che bastasse allungare
Il braccio per toccare il cielo all’infinito …
Ora il reale pare emergere in una lotta spasmodica con il sogno:
Mi sfugge la fantasia
di questa esistenza.
La linea dell’immaginazione
si assottiglia.”
Eppure la realtà si è materializzata, si potrebbe dire realizzata:
““La terra è là”
è da quella parte
l’agognata meta,”
E in quella desiderata realizzazione il sangue di sconosciuti nemici si va coagulare ed aggrumare sulla terra insieme a quello dei compagni di ventura.
Il poeta ora è sceso nel viaggio insieme al conquistatore, o è lui stesso il conquistatore, ed ha occhi per volgere lo sguardo ai Terrestri, gli esseri che abitano quel nuovo mondo. Il verso del poeta ora corre a narrare di quelle genti, delle piume che li adornano, dei loro riti, della loro leggerezza. Ma l’Alieno conquistatore non riesce a comprendere il mistero di questo nuovo mondo e contenerlo dentro di sé; chi vuole conquistare non riesce a contenere e comprendere un’altra entità dentro di sé; la memoria sensibile si rivolge ai suoi ricordi dolci del passato mentre avanza e porta dolore con la sua spada.
Parliamo ascoltiamo
ma ci ostiniamo
a profanare il mondo”
Per avere la consapevolezza del dolore è necessario fare un salto nel tempo e nello spazio, ma un salto con la coscienza sveglia. E in quel frangente dello sviluppo della coscienza il dubbio aiuta a completarci.
Come la scrivo questa
poesia per farla
assomigliare a se stessa?”
Quando il lungo viaggio delle cento pagine del poema volge al termine, il poeta ha attraversato tutta la tragedia umana, ha imparato in quel confuso dolore qualcosa, è diventato un terrestre, da Alieno ad uomo, un uomo che non deve conquistare, ma amare. La carta geografica delle sue conquiste è un po’ cambiata:
Mi ero distratto dalle immagini durate secoli
da quanto conosciuto in un viaggio interminabile.
Ero partito da bambino e in più di mille anni sono cresciuto
ora mangio con le posate, la vetrina della casa è piena
di bicchieri, la famiglia si siede alla lunga tavola,
sulla tovaglia sono stesi paesi e continenti
che ho imparato a conoscere e rispettare.
E così farò se dovessi ripartire.
Penso al mondo che spazza via troppi morti nella vita
di un giorno.

Il poema “Meta” di Marco Boiettisi si legge d’un fiato e poi si ha voglia di ritornare sui passi più belli; la sua originalità di tema e forma ben si coniuga con i suoi contenuti profondi; vale veramente la pena di fare questo viaggio di lettura di “Meta”.
Francesco Zaffuto


La pagina di Arpa eolica dedicata a Marco Boietti

per vedere il suo sito: marcoboietti.altervista.org

post inserito il   14/02/2017
Altri post di Arpa eolica della sezione Poesia
Altri post di Arpa eolica della sezione Recensioni 
Per i post recenti o in evidenza di Arpa eolica vai all’Home page

Nessun commento:

Posta un commento

Post aperto a dibattito, si possono inserire commenti immediatamente ed automaticamente – i curatori di arpa eolica si riservano di cancellare rettifiche e commenti che possano contenere offese a terzi o appelli alla violenza. Grazie per i commenti che andate ad inserire.