Il santuario della Fortuna di Palestrina


Tanti cittadini di Preneste (antica Palestrina) erano diventati ricchi per il commercio di merci  e di schiavi provenienti dall'Oriente grazie alle guerre di conquista romane,  e per ringraziare la fortuna e chiedere ulteriori grazie costruirono nel II secolo a.C.  Il santuario della Fortuna Primigenia.
La fortuna che era stata tanto benefica con i prenestini arricchendoli, non lo fu per salvargli  la vita. Nel 82 a.C. i cittadini di Preneste (che avevano ottenuto la cittadinanza romana solo dal 90 a.C.);  furono coinvolti nelle guerra civile romana, la città parteggiò per Gaio Mario il giovane che  sconfitto da Silla morì tra le sue mura. Lucio Cornelio Silla, in quell'occasione, sterminò tutti i cittadini maschi di Preneste e vi installò una sua colonia militare.
Il santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina  (a circa 40 km da Roma)
per la sua vastità e complessità è qualcosa di colossale e fu edificato sulle pendici del Monte Ginestro.
 L’ipotesi ricostruttiva del pittore ed architetto Pietro da Cortona è quella che meglio lo rappresenta (immagine 1)
I suoi resti furono nel tempo inglobati nell'abitato medioevale, ed oggi si presentano sormontate dalla monumentale residenza del Palazzo Colonna Barberini. (immagine 2)
  Il santuario si articolava su sei terrazze artificiali le prime due terrazze erano accessibili dal foro cittadino per mezzo di una serie di scalinate laterali.
  Il santuario era celebre in tutto il mondo Romano per il culto della Fortuna Primigenia ovvero "prima-nata" dei figli di Giove, ma anche Primordiale e dunque Madre e contemporaneamente figlia di Giove. Il culto era associato all'oracolo che avveniva mediante l'estrazione delle sortes, le sorti. I fedeli e i devoti provenienti da ogni parte chiedevano responsi per le loro necessità alla divinità. Le sorti, incise su tavolette in caratteri antichi, che venivano estratte da un bambino che simboleggiava Iupiter Puer (Giove Bambino) molto venerato dalle madri di Preneste. Il bambino veniva calato nel pozzo divinatorio e da una cassetta posta alla base del pozzo estraeva delle tavolette di predizione della sorte, la cassetta e le tavolette erano gestite dai sacerdoti del tempio.

un video RAI storia  sul Tempio di Palestrina

 Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina è ospitato nel rinascimentale palazzo Barberini, sulla sommità del tempio della Fortuna – il museo conserva il mosaico policromo del Nilo che ha la stessa datazione del Tempio (immagine 3), ed altri preziosi reperti archeologici.


Post inserito il 27/04/2018
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