EXPO, GRANDE ASSENTE LA POESIA!

di Luigi Giurdanella 

Expo: un viaggio tra i sapori e i saperi del mondo! Così lo slogan più invalso. I sapori son ben rappresentati, attraverso i diversi tipi di cibi, le coltivazioni e la tradizione di stare a tavola. Ma i saperi sono, secondo me, piuttosto deficitari. Scorrendo i tanti servizi giornalistici e dépliant, che trattano, con dovizia di particolari, programmi e incontri, non ho trovato nessuna manifestazione di poesia. Ho scorso anche una originale guida che elenca tutto quello che si può trovare all’Expo e le manifestazioni che si svolgeranno durante i sei mesi; guida ideata secondo parole chiavi disposte in ordine alfabetico, sono andato speranzoso subito alla lettera “P” , ma non ho trovato la parola Poesia.
Eppure il tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita” poteva ben essere completato e integrato con la citazione: “L’energia della Poesia per nutrire lo spirito”! Il cibo è sicuramente cultura ed espressione vitale di un paese; ma la Poesia è identificazione umana e spirituale che svela verità misconosciute. Il cibo è elemento di giustizia sociale e di equilibrio ambientale: una equa distribuzione di risorse alimentari e una coltivazione adeguata dei terreni, serve per meglio proteggere le terre e il pianeta. Ma non sempre, purtroppo, c’è un rapporto corretto tra la dislocazione delle persone nelle varie aree del pianeta, e nemmeno tra uomini, animali e piante. C’è chi utilizza gran parte delle risorse e muore per troppo cibo e chi soccombe perché denutrito. Serve una sensibilità speciale. Qui subentra il ruolo della poesia, da sempre dalla parte dei più deboli e contro i soprusi. Il poeta possiede quelle antenne speciali che captano in anticipo le storture della società e ne denuncia le ingiustizie. Il ruolo del poeta, come sostiene Ferlinghetti, dovrebbe essere come quello di quei canarini che i minatori si portavano in miniera, perché grazie al loro canto, più o meno fievole, i minatori capivano quando sottoterra erano in pericolo di soffocamento per mancanza d’aria. Quanti poeti, oggi, sono disposti ad assumere quel ruolo?
A dire il vero, scorrendo le pagine di una ben documentata guida dei servizi Expo, oltre alle tante iniziative e manifestazioni sul cibo, c’è anche una paginetta che indica tutta una serie di manifestazioni “culturali”. Con  il concetto di “Sharin” che, come ho letto, vuole significare “esperienze, emozioni, storie e condivisione per costruire un patrimonio comune”, ci sono una serie di programmazioni denominate: “Sharing the art” per esprimere il patrimonio di conoscenza dedicato all’arte; “Sharing the word” per l’espressività; “Sharing creativies” per la creatività; “Sharing vision” per la visione; “Sharing stories” per le storie! Ma, per rimanere negli inglesismi, che per una volta, vista l’internazionalità dell’evento, ci possono anche stare, uno “Sharing poetry” perché non c’era? Eppure sarebbe stato appropriato! Ho letto anche di appuntamenti dedicati all’opera lirica, alla danza, al cinema e alla musica; di laboratori teatrali e incontri con l’autore, per trasmettere  da Expo, come cita la guida, “la memoria di una nostra tradizione culturale unica al mondo”. E la poesia? Non è la Poesia una delle tradizioni culturali a noi più congeniale? E pensare che quest’anno ricorre il 750° dalla nascita di Dante Alighieri, il nostro Sommo Poeta, conosciuto in tutto il mondo! E ancora: gli incontri saranno animati da personalità di livello mondiale come: il neuro scienziato Giacomo Rizzolatto, la linguista e docente di filosofia Laura Boelli, lo psicanalista Luigi Zoia ecc. ecc. Niente, nessun poeta in programma. Cito ancora dall’articolo: “Una vetrina davvero unica per mostrare e dare valore alla parte più viva del paese …” Ma allora dobbiamo dedurre che la poesia non è parte viva del nostro paese? Tutti noi “Poeti dell’Ariete” sappiamo che non è così. Viene spontaneo allora chiedersi, ma tutti quei poeti “paludati”, che occupano e gestiscono spazi istituzionali o pseudo tali a Milano e dintorni, dove sono andati a finire? Perché non si sono fatti avanti a tempo debito con gli organizzatori di Expo, chiedendo la partecipazione e collaborazione, non solo dei nostri poeti, ma anche di quelli delle altre nazioni presenti a Expo? E anche se ci fosse stata titubanza, perché non hanno lottato per far valere le ragioni della poesia? Che bello sarebbe stato un poetico confronto internazionale sul tema dell’ Expo, si sarebbe dimostrato come la poesia  è la parte più viva di qualsiasi paese. Questa sì che sarebbe stata un’opera meritevole. E invece si è persa, ancora una volta, una grande occasione, i nostri poeti “ufficiali”, snobbando una tale manifestazione internazionale e popolare, hanno dimostrato d’essere capaci solamente di guardarsi l’ombelico. Ma forse la verità è un’altra: Erato e Calliope, le musa della poesia, non hanno voluto partecipare a Expo perché, così poco gradite, si sarebbero sentite a disagio, Esse preferiscono di gran lunga i nostri incontri di “Lettura libera di poesia” dove, amate ed apprezzate, si sentono perfettamente a loro agio.
       Luigi Giurdanella
La pagina di Arpa eolica dedicata Luigi Giurdanella http://arpaeolica.blogspot.it/2013/03/giurdanella-luigi.html
Da: "I POETI DELL'ARIETE NEWS" n°113, maggio 2015

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